Modelli comunicativi e ragion di Stato. La politica culturale sabauda tra censura e libertà di stampa (1720-1852)

Il volume approfondisce le dinamiche che portarono all'elaborazione e allo sviluppo dei sistemi censori negli stati preunitari, terreno d'indagine di grande attualità e di riconosciuta centralità per la storiografia. Gli interessi attorno al controllo sulla circolazione delle idee rappresentano la spia di una tendenza politica volta non semplicemente al controllo sociale, ma alla formazione di un consenso e alla nascita di un'opinione pubblica. Se si focalizza l'attenzione sui caratteri che questo fenomeno assunse negli Stati sabaudi, affiorano i contorni di un dirigismo culturale che, col t... Mehr ...

Verfasser: GABRIELE, NICOLA
Dokumenttyp: Buch
Erscheinungsdatum: 2009
Verlag/Hrsg.: Polistampa
Schlagwörter: Stampa / Censura / Politica culturale
Sprache: Italian
Permalink: https://search.fid-benelux.de/Record/base-27653438
Datenquelle: BASE; Originalkatalog
Powered By: BASE
Link(s) : http://hdl.handle.net/11584/64649

Il volume approfondisce le dinamiche che portarono all'elaborazione e allo sviluppo dei sistemi censori negli stati preunitari, terreno d'indagine di grande attualità e di riconosciuta centralità per la storiografia. Gli interessi attorno al controllo sulla circolazione delle idee rappresentano la spia di una tendenza politica volta non semplicemente al controllo sociale, ma alla formazione di un consenso e alla nascita di un'opinione pubblica. Se si focalizza l'attenzione sui caratteri che questo fenomeno assunse negli Stati sabaudi, affiorano i contorni di un dirigismo culturale che, col tempo, avrebbe assunto una chiara connotazione politica. I Savoia miravano ad affermare il primato della censura laica su quella ecclesiastica, consentendo la diffusione di una significativa quantità di opere poste all'Indice. Allo stesso tempo dovettero fare i conti, per oltre un secolo, con un'anomalia di carattere istituzionale rappresentata dall'antico Regnum Sardiniae, che imponeva loro di creare appositi regolamenti e di attivare procedure parallele, anche in ambito censorio, per rispettarne più o meno formalmente la peculiarità delle istituzioni sarde. Quella costante e scrupolosa supervisione sulla stampa, destinata a non arrestarsi neppure durante l'età napoleonica con i regnanti confinati in Sardegna, si sarebbe riaffermata in forme nuove e originali durante l'età della Restaurazione divenendo il principale terreno di scontro tra ambienti conservatori e riformisti.