F. VARALLO, «…era un sottilissimo nastro, con che frenava il cavallo». Ritratti equestri, cerimonie e loisir nella corte sabauda del XVII secolo

Il saggio analizza il dipinto di Giovanni Battista Brambilla raffigurante il doppio ritratto equestre di Carlo Emanuele II duca di Savoia e del figlio Vittorio Amedeo II (Torino, Palazzo Madama, Museo d’arte antica, 1675ca), del quale si conserva presso il Castello di Racconigi una seconda versione che si differenziano dalla prima per alcuni particolari e per la presenza di una iscrizione emersi durante il restauro condotto in occasione della mostra per l’apertura della Reggia di Venaria. Lo studio della tela e l’esame dei particolari iconografici ha permesso di avanzare alcune ipotesi interpr... Mehr ...

Verfasser: Franca Varallo
Dokumenttyp: bookPart
Erscheinungsdatum: 2016
Verlag/Hrsg.: Instituto Universitario «La Corte en Europa» - UAM y Córdoba Ecuestre
Schlagwörter: Ritratti equestri / corte sabauda / Carlo Emanuele II / cavallo nelle corti moderne / simbologia del ritratto equestre
Sprache: Italian
Permalink: https://search.fid-benelux.de/Record/base-26882889
Datenquelle: BASE; Originalkatalog
Powered By: BASE
Link(s) : http://hdl.handle.net/2318/1688242

Il saggio analizza il dipinto di Giovanni Battista Brambilla raffigurante il doppio ritratto equestre di Carlo Emanuele II duca di Savoia e del figlio Vittorio Amedeo II (Torino, Palazzo Madama, Museo d’arte antica, 1675ca), del quale si conserva presso il Castello di Racconigi una seconda versione che si differenziano dalla prima per alcuni particolari e per la presenza di una iscrizione emersi durante il restauro condotto in occasione della mostra per l’apertura della Reggia di Venaria. Lo studio della tela e l’esame dei particolari iconografici ha permesso di avanzare alcune ipotesi interpretative circa il significato simbolico e politico del soggetto e dell’iscrizione nel più ampio quadro della ritrattistica equestre secentesca, diffusa ed apprezzata nella corte sabauda come nelle altre corti europee. Rimane per il momento senza adeguate risposte il grande marchio sulla coscia del cavallo del duca presente in entrambe le versioni del dipinto, nonostante i confronti con tutti i repertori di marchi finora disponibili.