Collezionismo botanico e aspetti di cultura del giardino nel Piemonte di primo Ottocento, dagli interventi di Xavier Kurten agli inventari dei Delorenzi per Govone

Una preziosa testimonianza capace di restituire un’immagine della ricchezza botanica e della profusione varietale conservata in vaso nella serra e nei giardini del Castello di Govone, inaugurate con gli interventi di Xavier Kurten per Carlo Felice, è rappresentata da due inventari redatti dai giardinieri Giovanni Battista e Giuseppe Delorenzi, padre e figlio, negli anni Quaranta dell’Ottocento. I documenti, conservati presso l’Archivio di Stato di Torino, sono stati resi noti e commentati nel 1997 da Vittorio Defabiani che ne ha analizzato la complessa summa tassonomica. Nel più ampio quadro d... Mehr ...

Verfasser: Ferrari, Marco
Dokumenttyp: bookPart
Erscheinungsdatum: 2023
Verlag/Hrsg.: All'Insegna del Giglio
Schlagwörter: Collezionismo botanico / Xavier Kurten / Delorenzi / Castello di Govone / Residenze Sabaude
Sprache: Italian
Permalink: https://search.fid-benelux.de/Record/base-26869676
Datenquelle: BASE; Originalkatalog
Powered By: BASE
Link(s) : https://hdl.handle.net/11583/2980574

Una preziosa testimonianza capace di restituire un’immagine della ricchezza botanica e della profusione varietale conservata in vaso nella serra e nei giardini del Castello di Govone, inaugurate con gli interventi di Xavier Kurten per Carlo Felice, è rappresentata da due inventari redatti dai giardinieri Giovanni Battista e Giuseppe Delorenzi, padre e figlio, negli anni Quaranta dell’Ottocento. I documenti, conservati presso l’Archivio di Stato di Torino, sono stati resi noti e commentati nel 1997 da Vittorio Defabiani che ne ha analizzato la complessa summa tassonomica. Nel più ampio quadro degli studi relativi al collezionismo botanico che caratterizza giardini e serre sabaude nel XIX secolo, il contributo intende offrire una nuova lettura degli inventari di Govone sulla scorta delle più recenti acquisizioni, restituendone inoltre la trascrizione integrale insieme all’aggiornamento nomenclaturale. La loro disamina ha restituito una complessità di intrecci tra giardinieri, architetti, committenti, direttori di orti botanici, vivaisti e cultori esperti o appassionati, che comprova quale importante legante culturale abbia costituito la «febbre botanica» nella prima metà del XIX secolo.