Interview with Adriana Borriello by Gaia Clotilde Chernetich

La studiosa di danza e drammaturga GAIA CLOTILDE CHERNETICH intervista la coreografa italiana ADRIANA BORRIELLO, il cui lavoro è caratterizzato da una profonda attenzione alle strutture ritmiche di musica e danza e da un approccio antropologico alla danza, che la coreografa ha sviluppato, in particolare, tra il 1997 e il 2006. A partire dai ricordi delle prime esperienze che hanno plasmato le scelte professionali di Borriello come studentessa di danza con l'obiettivo di diventare una danzatrice e poi una coreografa, la discussione ruota attorno alla sua visione della memoria della danza, alla... Mehr ...

Dokumenttyp: MovingImage
Verlag/Hrsg.: PHAIDRA University of Padua
Schlagwörter: Antropologia / Archivi / Composizione / Coreografia / Corpo-archivio / Matrice / Memoria / Movimento / Musicalità / Partitura coreografica / Ritmo / Tai Chi / Taoismo / Tecnica / Trasformazione / Trasmissione / Accademia Nazionale di Danza / Belgio / DA.RE. / Francia / Mudra / Napoli / Civica Scuola Paolo Grassi / Teatro San Carlo / Allegro / vivace / mais pas trop / Beltà / poi che t’assenti / Chi è devoto / Di me in me / Duo Goldberg / Il corpo antropologico (Processione / Rosario) / Kyrie / Midi – Minuit / La Gatta Cenerentola / Scirocco / Tammorra / Maurice Béjart / Pina Bausch / Merce Cunningham / Ada D’Adamo / Roberto De Simone / Anne Teresa De Keersmaeker / Pierre Droulers / Rudolf von Laban / Fernand Schirren / Rosas / Anthropology / Archives / Body Archive / Choreographic Score / Choreo-writing / Matrix / Memory / Musicality / Movement / Rhythm / Taoism / Technique / Transformation ;Transmission / Belgium / France
Sprache: Italian
Permalink: https://search.fid-benelux.de/Record/base-26573457
Datenquelle: BASE; Originalkatalog
Powered By: BASE
Link(s) : http://phaidra.cab.unipd.it/o:452140

La studiosa di danza e drammaturga GAIA CLOTILDE CHERNETICH intervista la coreografa italiana ADRIANA BORRIELLO, il cui lavoro è caratterizzato da una profonda attenzione alle strutture ritmiche di musica e danza e da un approccio antropologico alla danza, che la coreografa ha sviluppato, in particolare, tra il 1997 e il 2006. A partire dai ricordi delle prime esperienze che hanno plasmato le scelte professionali di Borriello come studentessa di danza con l'obiettivo di diventare una danzatrice e poi una coreografa, la discussione ruota attorno alla sua visione della memoria della danza, alla questione della trasmissione e allo sviluppo del suo approccio all’insegnamento. La trasmissione e la memoria della danza sono, nel lavoro di Borriello, intrecciate con la pedagogia della composizione coreografica intesa anche come strumento di ricerca delle sue opere coreografiche. In questa prospettiva, Borriello commenta le responsabilità dell'insegnante di danza il cui ruolo trasformativo è quello di collegare la tecnica e il pensiero coreografico con l'estetica, la politica e l'etica del tempo presente. Inoltre, Borriello considera la memoria individuale come un elemento che tutti portano come contributo alla memoria collettiva dell'umanità, e pone questa idea al centro della sua filosofia artistica e didattica. Attraverso questa lente, la riattualizzazione delle opere della coreografa appare come un processo che dà nuova vita ai materiali coreografici del passato, così che questi possano, pur restando fedeli alla performance di origine, restano aperti a nuovi processi di trasformazione. DOMANDE: [00:00:18] Come ricordi la tua prima esperienza nella danza? Come ha informato il tuo approccio alla coreografia? [00:10:15] Com'è stato il tuo primo approccio alla coreografia? [00:17:44] Come consideri la questione della trasmissione di danza? [00:31:34] Se ti dicessi che “la trasmissione è una forma di approfondimento della memoria” saresti d’accordo con me? [00:34:39] Come posizioneresti il tuo lavoro nella geografia contemporanea della danza? [00:40:24] Archivi il tuo lavoro? [00:45:44] In che rapporto si trovano archivio e memoria nel tuo lavoro? [00:47:10] Pensi che si dovrebbe aggiornare la nozione di "coreografia"? [00:54:27] Come consideri la spettatorialità nel tuo lavoro? [00:56:43] La memoria può essere attivata come strumento e come relazione? [01:07:34] Nel tuo lavoro, c’è spazio per la nostalgia? [01:09:52] La memoria può esaurirsi? ; Dance scholar and dramaturg GAIA CLOTILDE CHERNETICH interviews Italian choreographer ADRIANA BORRIELLO, whose work is characterised by a deep attention to the rhythmic structures of dance and music and an anthropological approach to dance, which the choreographer developed in particular between 1997 and 2006. Beginning with the memories of the first experiences that shaped Borriello’s professional choices as a dance student aspiring to become a dancer and then a choreographer, their discussion revolves around her views on dance memory, transmission and the development of her teaching approach. In Borriello's oeuvre, dance transmission and memory are intertwined with the pedagogy of teaching dance composition that, in turn, is considered a tool to investigate her past choreographic works. In this perspective, Borriello comments on the responsibilities of the dance teacher whose transformative role consists of connecting dance technique and choreographic thinking to the aesthetics, the politics and the ethics of nowness. Furthermore, Borriello understands memory as the individual’s contribution to the collective memory of humanity and she places this idea at the core of her artistic and teaching philosophy. Through this lens, the reenactment of the choreographer’s works appears as a process of giving new life to past choreographic materials through ways that maintain them faithful to the original performance but also open to transformatio. INTERVIEW QUESTIONS: [00:00:18] What do you recall from your first experience in dance? How did it inform your approach to choreography? [00:10:15] How did you first approach choreography? [00:17:44] How do you view the practice of dance transmission? [00:31:34] If I told you that "transmission is a form of delving into memory" would you agree with me? [00:34:39] How would you position your work within the contemporary dance scene? [00:40:24] Do you archive your work? [00:45:44] What is the relationship between archive and memory in your work? [00:47:10] Do you think that the notion of "choreography" should be updated? [00:54:27] How do you consider spectatorship in your work? [00:56:43] Can memory be activated as a tool and as a relationship? [01:07:34] In your work, is there any room for nostalgia? [01:09:52] Can memory run out?